A partire dalla seconda metà del secolo scorso, ed in particolare dal periodo del cosiddetto “boom economico”, la situazione politica ed economica nazionale ed internazionale ha subito notevoli e progressivi mutamenti non paragonabili però alle evoluzioni politiche, economiche e sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni ed alle quali sicuramente assisteremo negli anni futuri.
La profonda trasformazione del mercato mondiale alla quale abbiamo avuto modo di assistere e che stiamo tuttora vivendo è certamente riconducibile ad una serie di variabili interdipendenti, prima tra tutte l’ingresso nel mercato di Paesi che fino alla metà degli anni ottanta non avevano mai partecipato, se non in misura estremamente marginale, alle attività economiche internazionali e che ne stanno divenendo invece oggi attori protagonisti, andando a modificarne in misura sostanziale l’equilibrio non solo economico ma anche quello sociale globale. I Paesi un tempo leader indiscussi nei principali settori industriali, hanno dovuto e soprattutto dovranno confrontarsi con le economie emergenti di nazioni fino a qualche tempo addietro poco industrializzate mettendo in discussione le proprie visioni strategiche e la propria stessa sopravvivenza.
Questo rinnovato contesto internazionale che ha generato da un lato una profonda modificazione dei consumi e conseguentemente delle abitudini in particolare delle popolazioni facenti parte dei Paesi in via di sviluppo, e dall’altro ha indotto profonde riflessioni sociali e politiche sugli effetti della cosiddetta globalizzazione, ha prodotto un deciso incremento della competizione economica e tecnologica industriale acuendo la concorrenza nell’ambito dei Paesi già industrializzati ed introducendone una altamente aggressiva con i nuovi soggetti industriali provenienti o insediatisi nei Paesi emergenti. Le aziende che tradizionalmente hanno condotto nei propri settori le politiche e le strategie industriali da una posizione dominante, sono state costrette a revisionare le proprie strategie industriali indirizzandole verso la ricerca di nuove economie di gestione, di particolari nicchie tecnologiche e di mercato, nonché verso il recupero della competitività sui mercati nazionali ed internazionali.
Un’altra importante causa della trasformazione del mercato deriva, invece, dalla profonda evoluzione dei consumi registrata a partire sempre dall’inizio degli anni ottanta e riconducibile soprattutto a due elementi tra loro anche in contraddizione quali, da un lato la notevole crescita del potere cognitivo del consumatore che ha indotto una maggiore consapevolezza nell’acquisto in particolare di articoli destinati a specifici utilizzi o ad elevato contenuto tecnologico e dall’altro la crescente influenza dei media sempre più in grado di condizionare le mode ed i costumi favorendone e guidandone le relative tendenze ed i consumi. La trasformazione del mercato internazionale, in definitiva, ha imposto alle aziende occidentali da sempre presenti sul mercato, la ricerca di nuove strategie industriali, di nuovi modelli e filosofie di gestione, di nuovi strumenti operativi e gestionali in grado di produrre vantaggi competitivi volti a contrastare con successo le aziende concorrenti provenienti dai nuovi mercati.
In questo rinnovato contesto politico, economico ed industriale internazionale non è difficile prevedere che il business d’impresa possa presentare, ma soprattutto potrà presentare in un immediato futuro, nuovi orizzonti e nuovi confini, nei quali le strategie industriali di medio e lungo periodo e le metodologie operative di nuova generazione unitamente allo sviluppo delle tecnologie spinto anche dal sistema Industry 4.0 determineranno il successo industriale e quindi la loro presenza e permanenza sul mercato o al contrario in assenza di un cambio deciso di rotta un inesorabile insuccesso delle imprese stesse.