28 Dic

Intelligenza artificiale e intelligenza naturale: quale il ruolo delle soft skills?

Tutte le competenze che non possono essere facilmente riprodotte dalle macchine, come la quasi totalità delle soft skills la leadership, l’assertività, l’intelligenza emotiva, la creatività o il pensiero critico, stanno acquisendo una centralità sempre maggiore ambito manageriale, in particolare nell’attuale momento storico apparentemente monopolizzato dall’impatto che l’intelligenza artificiale ha sul contesto professionale.
Lo sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale, così denominata con un termine oggettivamente improprio poiché è un in realtà si tratta di modello statistico-matematico complesso, ma non intelligente, comporteranno, infatti, che le conoscenze saranno sempre più alla portata di tutti, diventando nell’insieme sostanzialmente una commodity e in quanto tali perderanno molto del valore che storicamente hanno rappresentato nelle dinamiche personali e professionali.
Nel settore manageriale, quindi, la differenza non sarà più determinata prevalentemente dalle competenze tecniche e organizzative, ma soprattutto dalle capacità personali, cioè quelle abilità che sono intrinseche alla persona, alle sue capacità e alla sua personalità. Nella gestione aziendale non sarà quindi sufficiente avere informazioni fornite dall’intelligenza artificiale riguardo metodologie o strategie di business per poter condurre un efficacemente processo, un’innovazione organizzativa o un nuovo modello di business. Le informazioni ottenute dall’intelligenza artificiale, sempre più accessibile, non saranno adeguatamente utilizzabili nei processi se non metabolizzate ma trattate staticamente; quest’ultime devono invece essere elaborate e assimilate prima di poter essere contestualizzate, applicate e integrate efficacemente nella pratica aziendale.
Nel prossimo futuro, quindi verranno premiate sempre di più le competenze comportamentali, la visione strategica e d’insieme, l’apertura al miglioramento e al nuovo, le capacità di lettura dei dati, le esperienze pregresse ma in generale le abilità personali che in ogni caso faranno e continueranno sempre di più a fare la differenza in ambito manageriale.
Secondo un’indagine condotta su un ampio numero di manager aziendali, la maggioranza degli intervistati vorrebbe essere supportato dalla propria organizzazione a immaginare come utilizzare le proprie competenze distintamente umane in un futuro sempre più tecnologico.
L’Intelligenza artificiale è molto potente nel trovare agevolmente specifici pattern, nell’analisi di dati e situazioni complesse e nell’automatizzare processi, ma manca completamente di capacità creative, strategiche, e interpretative e del contesto etico e morale.
Queste capacità riconducibili all’intelligenza naturale saranno fondamentali nel prossimo futuro.
Alessandro Amadio 28.12.24